Un Principe in cammino

Nella lontana India, cinque secoli prima della nascita di Gesù Cristo, un uomo si mise in cammino, per una delle avventure spirituali più straordinarie nella storia dell'Umanità. Ancora oggi egli viene chiamato il "Buddha", ossia il "Risvegliato", l'"Illuminato".

Il principe Siddharta Gautama, il Buddha, nacque intorno al 563 a.C. Il suo nome, Siddharta, significa "Colui che ha raggiunto il suo scopo". Suo padre era marajà, ovvero principe del paese. Avvicinandosi il momento del parto la madre Maya si incamminò verso la casa paterna per dare alla luce il figlio. Ma durante il viaggio venne colta improvvisamente dalle doglie e partorì a Lumbini, un villaggio a circa 240 Km. da Benares. La giovinezza di Siddharta trascorse tra delizie di ogni genere, protetto dal padre che lo isolava dalla vita reale, evitandogli la visione del dolore e della miseria umana. A sedici anni i genirori scelsero per lui una moglie, che dopo 13 anni di matrimonio gli diede un figlio. La leggenda narra che un giorno, all'età di 29 anni, Siddharta fece quattro incontri che cambiarono la sua vita: un vecchio, un malato, un corteo funebre e un monaco mendicante. La visione della vecchiaia, della malattia e della morte lo sconvolsero. Ma lo stato ascetico del questuante, con sguardo calmo e distaccato, gli apparve come il superamento della condizione umana. Siddharta non ebbe più alcun dubbio, si mise in cammino alla ricerca dei maestri più saggi con il proposito di scoprire quale fosse il suo compito in questa vita. Improvvisamente il suo vivere nel superfluo gli sembrò privo di senso e, lasciando tutti i suoi beni materiali, abbandonò il suo modo di vivere precedente. Inizialmente Siddharta si fece monaco mendicante, poi, per sei anni, visse da solo nella foresta vergine. Si espose alla pioggia, al caldo più afoso, al freddo pungente. Per mesi interi si fermò in posto, esposto alle minacce degli animali selvatici. Egli ricercò il dolore, per poterlo vincere. La sua ascesi lo portò quasi all'autodistruzione. Ma questa non gli sembrò la strada giusta da percorrere: egli capì che alla più alta conoscenza non portavano nè una vita spesa nel lusso, nè la più totale ascesi, ma solo la "via di mezzo". Tentò allora con la meditazione, attraverso cui perseguì finalmente il suo scopo. All'età di 35 anni Siddharta Gautama raggiunse il suo "risveglio". La leggenda vuole che egli si sia seduto sotto un albero di fico per meditare. Una marea di pensieri stava per sopraffarlo. Meditando Siddharta riuscì a liberarsi dal dominio delle sue emozioni Nella seconda fase della meditazione la sua mente raggiunse la chiarezza del cielo e egli vide scorrere davanti a sè i suoi pensieri. Nella terza fase riuscì a liberarsi da tutti i pensieri, mentre nella quarta raggiunse la tranquillità, al di là delle gioie e dei dolori. Si ricordò delle sue vite precedenti e vide scorrere innanzi a sè intere età del mondo, la distruzione ed il rinnovamento. Siddharta diventò, così, il Buddha, l'illuminato, raggiungendo il Nirvana, uno stato mentale di assoluta libertà, di pace interiore e d'amore, che avvolge tutto. Nella città di Benares tenne il suo primo sermone sulle Quattro Nobili Verità che intuì nella sua illuminazione:

Dukkha,  la "Verità della sofferenza"
"la nascita è sofferenza, la vecchiaia è sofferenza, la malattia è sofferenza, la morte è sofferenza. 
Stare con ciò che non si ama è sofferenza, la separazione da ciò che è piacevole è sofferenza"

Samudayala "Verità dell'Origine"
"questa è la verità dell'origine della sofferenza. E' questa sete che dà origine alla rinascita, 
che cerca sempre nuovi piaceri ovunque

Nirodha,  la "Verità della Cessazione"
"questa è la verità della cessazione della sofferenza. E' la totale cessazione della sete: 
rifiutarla liberandosene"

Magga,  la "Verità della Via"
"questa è la verità della via che conduce alla cessazione della sofferenza

E' il Nobile Ottuplice Sentiero, che consiste in

Retta visione
Retta decisione
Retto discorso
Retta azione
Retto modo di vivere
Retto sforzo
Retta consapevolezza
Retta meditazione

Chiunque meditasse su queste verità poteva seguire il Buddha sulla via dell'Illuminazione.

Nel suo cammino attraverso l'India Buddha predicò in merito a quasi tutti i quesiti dell'umana esistenza e convivenza. Non temeva i potenti: come monaco errante era libero ed indipendente. Persone di ogni casta lo seguirono. Accolse nella sua comunità persino gli intoccabili e le donne, fondando il primo Ordine femminile nella storia delle religioni. La forza delle sue parole sedusse molti uomini potenti della Storia. All'età di 80 anni Buddha si congedò dalla vita terrena. Prima di morire ai discepoli disperati per la perdita del loro maestro disse:

"Seguite il Dharma, la Legge, non la persona"

Con la morte del Buddha una luce si accese sull'Asia. Per lui non esisteva un Dio inteso come forza personale che si collochi al di fuori dell'uomo e del mondo. C'era semplicemente un'energia spirituale contenuta in tutte le cose. La sua era una religione senza Inferno o Paradiso, che si fondava esclusivamente sulle capacità dell'essere umano, unico artefice del suo proprio destino ...

 

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